Problemi di pancia? Ecco come mangiare fuori casa e avere una vita sociale
Pubblicato da      29/08/2022     Salute e benessere
Problemi di pancia?  Ecco come mangiare fuori casa e avere una vita sociale

Molti di noi non hanno sempre la possibilità di cucinare a casa, quindi spesso seguire un regime alimentare equilibrato può diventare complicato. Ciò può vanificare gli sforzi e il duro lavoro che si sta portando avanti per rimettersi in forma, soprattutto dopo il periodo di vacanze in cui si è quasi sempre pranzato e cenato fuori casa. 

Come tornare a prendersi cura del proprio corpo? E in particolare della propria pancia che, in base al suo gonfiore, conformazione e disturbi ci avvisa su un nostro possibile cattivo stato di salute?

Nel suo libro “La dieta della pancia” (Edizioni Lswr) la dott.ssa Serena Missori, endocrinologa e diabetologa, ci svela alcuni trucchi e accorgimenti per tutelare la nostra “pancia” e non rinunciare ai preziosi e importanti momenti di socialità. 

Al ristorante

“Evitare l’acqua fredda e il vino, che aumenta l’appetito – spiega la dott.ssa - Come primo prediligere il riso. Optare per carne o pesce, accompagnate da verdure grigliate scondite, affinché si possano condire in autonomia. A cena evitare di ordinare una quantità̀ eccessiva di verdura cruda, perché́ rallenta la digestione. Mangiare lentamente e assaporare ogni boccone: ciò̀ farà̀ sentire più̀ sazi e non ci si ritroverà̀ con il piatto vuoto troppo velocemente mentre gli altri commensali continuano a mangiare”. 

In mensa

“Molte persone dispongono di una mensa sul posto di lavoro e non hanno modo di portarsi il cibo da casa. Per poterne usufruire in modo salutare senza alterare i propri programmi, scegliere le pietanze più̀ semplici come il riso in bianco, le patate lesse (se si tollerano le solanacee), le insalate, la carne o il pesce, e condirli da soli con spezie e condimenti tenuti nella borsa in piccoli barattoli”. 

Al lavoro, sul luogo di studio, in viaggio

“Puoi preparare cibo da asporto e conservarlo in contenitori dedicati. Puoi portare il condimento a parte in un barattolino di vetro e utilizzarlo al momento”. Da non dimenticare l’acqua e le tisane.

In palestra o al parco

Avere sempre a disposizione qualcosa da mangiare, quando si va in palestra o si esce per un allenamento o una passeggiata al parco, può̀ essere un buon modo per controllare la propria alimentazione e non farsi mai mancare nulla di buono. Ma cosa portare?
“Sono utili una manciata di mandorle, anacardi, noci, semi di zucca ecc…”

Al bar

Prediligere la macedonia di frutta senza zucchero al succo di frutta, il tè verde al caffè, il latte vegetale (no soia) oppure il latte senza lattosio al latte tradizionale, l’insalata di riso alla frittura (che è fatta con oli di semi), il petto di pollo alla griglia alla cotoletta, le verdure grigliate o scondite (da condire da sé) alle verdure intrise nell’olio.
“Basta solo guardare attentamente nel banco del bar per scoprire di poter mangiare qualcosa di buono e salutare anche fuori casa”. 

A casa di amici e parenti

“Offriti di portare qualcosa, una nuova ricetta che piace a tanti, dicendo che ci tieni molto ad avere l’opinione di amici e familiari. In questo modo nessuno dovrà̀ cucinare qualcosa appositamente per te, mentre potrai far assaggiare a tutti i cibi sicuri per te”. 

In pizzeria 

Scegli la pizza senza glutine e senza mais e al posto della mozzarella fai mettere verdure e una buona porzione di proteine (prosciutto crudo, salmone selvatico, uova).

E se non si riesce ad evitare uno sgarro alimentare? 

Si possono attuare strategie sia per anticiparli che per recuperarli. 

Ricordiamo che sgarrare è umano, lo faccio anche io, generalmente seguendo la regola 80:20”. Ma ecco alcuni pratici consigli. 

• Per il pasto precedente lo sgarro (se lo puoi prevedere) consuma il brodo d’ossi (ricetta disponibile nel libro della dott.ssa Missori) con verdure o, in alternativa, una porzione abbondante di proteine con verdure.

• Al pasto successivo allo sgarro bevi il brodo d’ossi senza verdure più una tisana al tarassaco e la Tisana GUT per la pancia lenta (se la pancia è gonfia e costipata) o un infuso di malva (se la pancia è gonfia ma c’è tendenza alla diarrea) o la Tisana GUT per la pancia veloce. 

Se non utilizzi il brodo, sostituiscilo con proteine vegetali o animali in polvere diluite con acqua.

• Se gli sgarri sono per più pasti nella stessa giornata al di fuori della percentuale 80:20 e per più giorni consecutivi, al termine dei giorni di sgarro puoi seguire per 3-7 giorni il mini-digiuno per la pancia in base al tuo biotipo.

• Se hai ecceduto con l’alcol, utilizza la Tisana E (ricetta disponibile ne La dieta della pancia) 2-3 volte al giorno per almeno una settimana.

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