Il pavimento pelvico: sport, alimentazione e idratazione per combattere e contrastare malesseri
Pubblicato da      20/10/2022     Salute e benessere
Il pavimento pelvico: sport, alimentazione e idratazione per combattere e contrastare malesseri

Lo sport influisce sulla salute degli individui

Lo sapevi che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che praticare sport sia estremamente benefico per la salute delle persone?

L’attività fisica, infatti, influisce positivamente su:

- Sistema cardiovascolare
- Sistema respiratorio
- Sistema motorio
- Aspetti cognitivi
- Aspetti emotivi 

In base all’attività sportiva effettuata, ogni parte del corpo sarà sottoposta a sforzi differenti.
Dal punto di vista delle azioni esercitate sul pavimento pelvico, si possono verificare due effetti:

1) Aumento della pressione intraddominale

La contrazione degli addominali determina un aumento della pressione all’interno dell’addome, propagandosi all’interno di tutta la cavità addominale. Qualora non fosse presente un’adeguata contrazione del pavimento pelvico, la pressione si espanderebbe verso il basso e non verso l’alto, coinvolgendo i visceri pelvici in modo inadeguato.
Tendenzialmente, per chi presenta un pavimento pelvico debole, si suggerisce di ripristinarne una corretta funzione e solo successivamente svolgere attività che ne comportano un sovraccarico, quali:

- Sollevamento pesi
- Esercizi che prevedono salti (pallavolo, step)
- Sport ad alto impatto (tennis)

2) Aumento dell’azione di stabilizzazione

Alcune pratiche motorie, come:

- Yoga
- Pilates
- Danza classica

Potrebbero essere controindicate per chi presenta una disfunzione del pavimento pelvico, poiché durante la stabilizzazione del corpo, alla condizione muscolare già presente, si somma l’azione di contrazione ripetuta e mantenuta dell’attività motoria effettuata.
Possiamo affermare, quindi, che le attività motorie sono benefiche per la salute di ogni individuo, ma è necessario considerare come influiscono sul pavimento pelvico, soprattutto se quest’ultimo è danneggiato. 

Una sana alimentazione è importante per salute

E’ risaputo che una cattiva alimentazione possa ripercuotersi sullo stato di salute di una persona. Di conseguenza, si può affermare che alcuni sintomi legati, direttamente o indirettamente, al pavimento pelvico possono essere influenzati dall’alimentazione, in particolare:

Sintomi legati all’infiammazione

In presenza di questi sintomi, quali:

- Vulvodinia
- Dolore vulvare cronico
- Sindrome del dolore pelvico cronico

Può essere utile eliminare gli alimenti che favoriscono l’infiammazione (per esempio insaccati, cioccolato, alcuni tipi di frutta), anche se bisogna tenere conto che ogni caso è soggettivo, quindi, a volte, lo stesso alimento può presentare effetti diversi su persone differenti, ma anche sulla persona stessa, quando assunti in momenti differenti della sua vita. 

Sintomi correlati al transito intestinale

Questi problemi possono essere risolti tramite:

- Assunzione di fibre, per chi soffre di stipsi.
- Diminuzione di fibre, per chi soffre di incontinenza e urgenza ano-rettale.

Idratazione e disturbi della vescica: alcuni consigli

Oltre a una cattiva alimentazione, anche una non corretta idratazione può causare un peggioramento di alcuni sintomi. Ecco alcuni consigli forniti da Arianna Bortolami, autrice di “Pavimento pelvico” (Edizioni Lswr):

- Incontinenza urinaria: chi soffre di questo malessere, può essere condizionato a diminuire la sua idratazione, rischiando di ridurre ulteriormente la capacità funzionale della vescica.

- Sindrome della vescica iperattiva: bevande eccitanti, gasate e alcoliche possono aumentare la funzionalità viscerale, quindi non sono indicate per chi soffre di questa sindrome.

- Bere oltre 2 litri d’acqua: potrebbe affaticare il sistema urinario e causare lo sviluppo della sindrome della vescica iperattiva.

- Stipsi: i soggetti affetti da questa indisposizione, potrebbero trovare beneficio nell’aumentare la propria idratazione. 

- Frequenza e quantità di idratazione: si consiglia di concentrare la maggior parte dell’idratazione entro le 19, in modo tale da evitare risvegli notturni. Inoltre, è preferibile bere meno volte al giorno, ma abbondantemente, per evitare l’insorgere della cosiddetta sindrome “urgenza/frequenza”.

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di Arianna Bortolami

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