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Nervo vago: dove si trova e come si cura 20/01/2025Rassegna stampa / Style Magazine - Le tue birre fatte in casaPubblicato da Staff Edizionilswr 04/11/2022 News
Le migliori birre artigianali da provare e come farle in casa
Malto, zucchero, acqua e luppolo: ecco gli ingredienti base per iniziare a creare la propria birra. Cominciando con un impianto di birrificazione casalinga e, chissà, trasformando una passione in business.
Se durante i lockdown molti italiani si erano cimentati con pizza e pane fatti in casa, e qualcuno si è dato al komb
ucha creando addirittura il proprio scoby (coltura di batteri e lieviti che che permette la fermentazione della bevanda), pochissimi si sono lanciati in attività più complesse come la birra artigianale fatta in casa. Eppure, spiegano Davide Bertinotti e Massimo Faraggi, autori di Le tue birre fatte in casa (Edizioni LSWR), non è difficile come si creda, anzi.
Come si comincia? Procurandosi il “kit della birra artigianale”, ossia l’equipaggiamento per macinare i cereali e filtrare il mosto (in caso si opti per il metodo all grain), le pentole per la bollitura e il sistema di raffreddamento (dal worth chiller a immersione allo scambiatore di calore a controflusso) e l’occorrente per la fermentazione e l’imbottigliamento (fermentatore, termometro, densimetro e bottiglie); in alternativa ci sono gli impianti per la birrificazione casalinga all in one che sono un po’ l’equivalente del mondo birraio delle planetarie che cuociono in quello gastronomico.
Come fare la birra artigianale: gli ingredienti
L’ingrediente principale di una buona bionda è il malto: prevalentemente si tratta di quello d’orzo, ma a seconda del tipo di birra può essere anche il frumento (ricco di proteine e che conferisce alla birra il tipico palato e una buona tenuta di schiuma, scrivono Bertinotti e Faraggi) oppure, per un aroma più intenso, la segale. Si possono aggiungere anche cereali non maltati, che vengono prima gelatinizzati oppure ridotti in fiocchi.
Dopodiché intervengono gli zuccheri, che non servono ad apportare dolcezza ma a scatenare la fermentazione. Si può utilizzare anche il miele oppure l’estratto di malto, in forma di denso sciroppo oppure liofilizzato.
Un capitolo a parte merita la scelta dell’acqua perché anche i sali minerali disciolti in essa possono “interagire” gustativamente con gli ingredienti della birra, in particolare con il luppolo, e peggio ancora può fare il cloro, finanche a conferire un sapore “medicinale”.
Qual è la più adatta? Meglio un’acqua ricca di carbonato di calcio per le birre scure e una morbida, povera di sali minerali e a basso pH per le chiare. Per una produzione di birra casalinga si può tranquillamente usare quella del rubinetto, avendo però cura di farla bollire 15/20 minuti per eliminare molti carbonati.
Infine entra in gioco il luppolo, per aromatizzare o amaricare la birra (grazie alla presenza di alfa acidi e oli essenziali), come “conservante” naturale, per rendere il liquido più limpido e migliorare la stabilità della schiuma. Lo si può acquistare sotto forma di fiori essiccati e pressati, polverizzato e compattato come pellet oppure direttamente in polvere.
Per continuare a leggere l'articolo: Birra artigianale: le migliori e come farla in casa | Style (corriere.it)
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