Il riposo del cane: come rieducarlo al riposo
Pubblicato da      30/11/2022     I nostri amici a quattro zampe
Il riposo del cane: come rieducarlo al riposo

Se allontanato troppo presto dalla madre e dai fratelli, il cane “da compagnia” potrebbe avere problemi a inserirsi nei ritmi che impone l’uomo. Ecco cosa fare con i consigli di Aldo La Spina

Come il gioco, anche il dormire per il cane è una delle attività primarie di sopravvivenza

Nei primi mesi di vita il cucciolo è legato ai ritmi delle interazioni con la madre e con i fratellini, e il sonno è fra i bisogni fisiologici che si modellano naturalmente su queste condizioni primarie.
Questo purtroppo quasi sempre non prosegue quando il cucciolo arriva nel gruppo-famiglia umano.
Nel nuovo contesto in cui si ritrova non ha spazi e oggetti suoi: dobbiamo darglieli noi ma spesso non sappiamo come fare. 

Altro errore che spesso commettiamo è ritenere che il cane debba adeguarsi ai nostri ritmi e stili di vita, che possa dormire come noi, negli stessi orari, insomma “quando è utile a noi”. 

“Appena ci svegliamo lo portiamo fuori frettolosamente e poi lo si lascia in casa a dormire, perché giustamente dobbiamo andare a lavorare. Nessuna sorpresa poi se il cane si annoia o diventa irrequieto – spiega Aldo La Spina nel suo nuovo libro “Manuale di rieducazione comportamentale cinofila” (Edizioni Lswr) - Si rientra per pranzo, lo si porta fuori e dopo lo si lascia ancora a casa a dormire! Si rientra la sera e dopo averlo portato fuori e cenato si pretende che stia subito calmo e vada a dormire, quando invece è tutto eccitato perché finalmente abbiamo fatto qualcosa con lui.”

Regolamentare il dormire 

“Anche se sembra contraddittorio con quanto detto sopra, paradossalmente bisogna dare al cane disturbato delle regole certe per il dormire” continua La Spina.

Occorre partire dalla cuccia e distinguerne tre. “È importante che la “cuccia” non sia unica, ma progettata per le diverse scansioni della giornata con le relative necessità, e che sia fatta dunque di materiali diversi e di diverse dimensioni”: 

Fissa per la notte (letto): è di grandi dimensioni, fatta di un materasso o di vasca di plastica con cuscino, o di un cuscinone;
Trasportabile per il giorno (poltrona): di medie dimensioni, è pratica per essere spostata in giro nei differenti ambienti della casa. Per esempio un tappeto, una coperta, un copridivano o copripoltrona ripiegato senza frange, un materassino;
Portatile per il giorno o gli spostamenti (sedia): di piccole dimensioni, per esempio un tappetino, un asciugamano di spugna, una copertina.

Lo schema per dare al cane le regole del dormire e riposare 

Togliere le attenzioni gratuite al cane per ridarle poi quando sarà in “cuccia”.
• Disturbare il cane fisicamente, aiutandosi anche con oggetti, quando si sdraia fuori dalla “cuccia”: spostare sedie, aprire antine dei mobili, urtarlo. (Attenzione: è un elemento molto delicato, la guida del professionista è assolutamente indispensabile.)
• È importante eseguire tutte le azioni con disinvoltura, senza mai guardare il cane, proprio come se non esistesse! Per esempio, come quando di notte si incespica al buio nel cane!
• Mettere ostacoli e oggetti dove il cane si posizionava abitualmente: sotto il tavolo, sotto o sopra i letti, divani.
Chiudere l’accesso a quei locali dove il cane si può recare per dormire; farlo senza essere visti.
• Togliere tutti i tappeti possibili per almeno 15 giorni. Se i pavimenti sono rivestiti di moquette, utilizzare per la “cuccia” una superficie differente (per esempio, copridivano o altro tessuto a lui noto).
• Quando il cane va finalmente “a cuccia”, si deve premiare la risposta ma solo dopo qualche secondo. L’obiettivo è di riuscire a ricompensare l’azione di rimanere a cuccia, non quella di andarci.
• Aumentare gradualmente gli intervalli di ricompensa, che devono poi diventare anche irregolari.
Utilizzare come ricompensa un bocconcino preso dalla sua razione alimentare giornaliera. Nel tempo sarà seguito anche da una breve carezza (con il significato di “Bravo” e non di “Ti voglio bene” ovvero un contatto non eccitante).
• Evitare assolutamente di mandare o invitare il cane “a cuccia” e/o di rimproverarlo. 

Avvertenze per la gestione generale: 
• non spostare la “cuccia” in presenza del cane;
• lavarla solo il minimo indispensabile;
• non profumarla con deodoranti né lavarla con detersivi profumati;
• non posizionarla su superfici o in posizioni scivolose.

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