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Allenamento femminile aerobico e anaerobico: esercizi, caratteristiche e differenze 22/08/20245 miti da sfatare sull'INCI dei cosmeticiPubblicato da Staff Edizionilswr 25/01/2022
Primo mito. La dicitura "non testato sugli animali"
È superflua per i cosmetici commercializzati in Europa poiché sarebbe solo l’affermazione che il prodotto in questione corrisponde ai minimi requisiti di Legge.
Secondo Mito. Cosmetici "Nichel free"
Il Nichel NON è un ingrediente cosmetico, non solo, lo troviamo nell'Allegato II del Regolatorio, quello che elenca le sostanze vietate. Partendo da questo presupposto, è evidente che il claim "Nichel free" in un cosmetico è fuorviante.
Terzo Mito. Maggiore è la concentrazione di un attivo e più efficace è il cosmetico
Falso. Alcuni ingredienti sono già attivi a concentrazioni minime, altri possono diventare anche irritanti, inoltre alcuni mostrano differenti azioni a seconda della concentrazione. Conclusione: l’attività di un cosmetico non dipende dall’elevata concentrazione degli attivi.
Quarto Mito. Per essere sicuri della assenza di sostanze dannose bisogna leggere l’INCI
Questo modo di pensare, ovvero che la lettura dell’INCI ci salvi dal “cosmetico dannoso” è totalmente falso e fuorviante. Il cosmetico è infatti sicuro se utilizzato nelle “ragionevoli e prevedibili condizioni d’uso”. Chi lo dice? Lo scopriremo insieme.
Quinto Mito. I cosmetici senza conservanti sono più sicuri
Falso. I cosmetici senza conservanti possono inquinarsi è i microrganismi possono diventare anche molto dannosi per la cute. Molti dei cosmetici definiti “senza conservanti” in realtà contengono ingredienti con comprovata efficacia antimicrobica ma che non appaiono nell’Allegato di Legge che elenca i conservanti.
Desideriamo approfondire questi concetti con i nostri Professionisti che si occupano di cosmesi a 360 gradi, sono nostri autori, docenti universitari e formulatori.
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