Spettro dell’Autismo e pensieri negativi: come eliminarli, soprattutto sul lavoro. Cinque esempi concreti
Pubblicato da      05/12/2022     News
Spettro dell’Autismo e pensieri negativi:  come eliminarli, soprattutto sul lavoro.  Cinque esempi concreti

In “Autismo al lavoro” Tony Attwood (tra i massimi esperti di autismo) e Michelle Garnett spiegano come sbloccare la nostra mente quando è soggetta a pensieri negativi e “non-utili”

Il manuale di autoaiuto per le persone nello spettro dell’Autismo offre strumenti e strategie per migliorare il proprio benessere nel contesto lavorativo.
Anche se non possiamo cambiare alcune situazioni, abbiamo un certo controllo su come ci sentiamo e reagiamo nei loro confronti. Infatti, il modo in cui pensiamo a una situazione determina in larga parte come ci sentiamo a riguardo. 

Se siamo consapevoli dei nostri schemi di pensiero, possiamo scegliere. 

- Ma come riconoscere gli schemi mentali che ci tengono bloccati?
- Come non cadere in pensieri pessimistici e che ci portano a stati di ansia?
- Come “sbloccare” la nostra mente, quando si attivano questi pensieri “non-utili”?

Innanzi tutto, con l’autoconsapevolezza

“Soprattutto per i soggetti che vivono nello spettro dell’Autismo, avere autoconsapevolezza è essenziale per riconoscere e interrompere questi schemi di pensiero che possono essere definiti non-utili” spiegano Tony Attwood e Michelle Garnett nel loro nuovo volume “Autismo al lavoro - Un programma in sette fasi per riuscire meglio nel mondo del lavoro” (Edizioni Lswr). 

Cinque esempi di schemi di pensiero non utili: ecco come “spegnerli”

Nel volume, gli autori elencano diversi schemi di pensiero non-utili insieme a una serie di modi per metterli in discussione. Così si riuscirà ad essere più realistici che emotivi nel valutare una situazione spiacevole in cui ci si imbatte. 

Ecco cinque esempi. 

Pensiero in bianco e nero 

Le cose sono raramente bianche o nere. La domanda da porsi è: si riesce a cogliere le sfumature di grigio della situazione in cui ci si trova?
Ecco come fare: invece di usare “sempre”, utilizzare “a volte”. Cercare eccezioni a quello che si sta pensando.
Un esempio? “Non ha senso provarci, tanto fallisco sempre” è una frase che può diventare “Posso imparare dai miei errori, posso chiedere aiuto” oppure “I modi per risolvere un problema sono molti. Se continuo a provarci, è probabile che presto ci riuscirò”. 

Ipergeneralizzazione 

Occorre tornare sugli aspetti specifici della situazione in cui ci si trova e pensare solo a questo momento, questa volta, questa situazione.
Un esempio concreto: se attendiamo la chiamata di un amico e questa telefonata non arriva, il pensiero “non-utile” che comparirà potrebbe essere “Non sarò mai capace di farmi una buona amica”.
Questa frase può essere modificata con “Forse il mio amico si è dimenticato di avermi detto che avrebbe chiamato, in questo periodo è impegnatissimo” oppure “La batteria del suo cellulare potrebbe essersi scaricata” oppure ancora “Se lui non vuole fare amicizia con me, al mondo ci sono tante persone. Ne troverò altre con cui fare amicizia”. 

Pensiero magico 

Spesso i concetti che si collegano tra loro sono del tutto slegati.
“Quando succede una cosa, non significa che ne succederà un’altra” – spiegano gli autori – “Verificate se state utilizzando una logica scorretta”.
Esempio: un pensiero non-utile può essere “se sistemo perfettamente tutte le posate nel cassetto, la mia giornata andrà bene”. Ma questo pensiero può diventare “Mi piace molto sistemare le posate nel cassetto ma questo non può influenzare gli eventi reali che vivo nella mia giornata. Può solo incidere su come li percepisco”. 

Sminuire il positivo 

Le cose belle che succedono sono rilevanti e importanti esattamente come quelle brutte. Occorre imparare a credere che possono accadere anche cose belle, non solo le brutte.
Un pensiero “non-utile” può essere “Mi succedono sempre solo cose brutte. Quando mi dicono qualcosa di gentile, lo fanno per pietà” che può diventare “Mi succedono cose belle e cose brutte. Proverò a far caso anche a quando succedono cose belle, le amplificherò e le accetterò nella mia vita”. 

Saltare alle conclusioni 

Nessuno conosce il futuro: occorre iniziare ad accettare che ci sarà incertezza nella vita e che non sempre si sa cosa può accadere.
Un pensiero “non-utile” sarà, per esempio: “Questa amicizia finirà male, finisce sempre così” che può essere sostituito con il pensiero “Se resto presente su quello che succede e mantengo un atteggiamento positivo, posso aumentare le possibilità che le cose funzionino bene in questa amicizia”. 

Il libro 

“Autismo a lavoro” di Tony Attwood e Michelle Garnett (Edizioni Lswr) è il manuale di autoaiuto che permetterà alle persone nello spettro autistico (ASD) di livello 1, senza disabilità intellettiva e con linguaggio funzionale (noto in passato come sindrome di Asperger) di:

- imparare a gestire lo stress
- imparare a gestire i sensi
- sviluppare o migliorare le proprie abilità sociali
- migliorare la consapevolezza di sé e delle proprie capacità

Vuoi saperne di più?

Leggi “Autismo a lavoro” di ony Attwood e Michelle Garnett.

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